La fame del cuore sotto le feste: 3 strategie per controllarla

Nel periodo natalizio, che è piuttosto lungo perché per certi versi si estende al Capodanno e termina con l’Epifania, siamo tutti portati a vivere emozioni che nel resto dell’anno difficilmente si ritrovano così intense e protratte per giorni e giorni.

Natale, i giorni che lo precedono e i giorni che lo seguono, può essere un momento attesissimo e pieno di entusiasmo ma anche il contrario; può farci sentire a disagio, per svariati motivi (ce ne sono moltissimi, basta che lanciate un piccolo sondaggio fra i vostri amici e conoscenti per rendervene conto!) e quindi non piacerci per nulla.

Nell’uno e nell’altro caso, la fame emotiva, detta anche fame del cuore, non perdona!

Sì, perché la fame emotiva di motivi per scatenarsi ne trova sempre! Si è portati a pensare che ci colga nei momenti di tristezza ma in realtà cediamo alla fame emotiva anche quando siamo in compagnia e quando vogliamo gratificarci o premiarci per qualcosa.

Non è detto, quindi, che solo i sentimenti etichettati come “negativi” facciano scattare la fame del cuore; anche la felicità ci porta a mangiare con il cuore…dipende sempre dal valore che diamo al cibo. Se gli diamo un valore emotivo, ecco che anche un bel momento lo dobbiamo coronare con il cibo.

Il punto è che, purtroppo, spesso la fame emotiva è quella che ci spinge a mangiare troppo e male; ci guida per mano verso la credenza o il frigo in cerca di cibo “compensatorio”, spesso industriale, spesso pieno di grassi saturi o zuccheri.

Chiaramente questa è solo un’immagine; siamo noi i responsabili della nostra fame emotiva, nessuno ci spinge a mangiare contro la nostra volontà.

Oggi vi fornisco tre suggerimenti su come imparare a controllarla in questo periodo dell’anno così particolare.

  1. Prima di tutto, la fame emotiva va conosciuta. A niente possiamo porre rimedio se non ne conosciamo le caratteristiche; se vogliamo essere padroni della situazione, è necessario conoscerla a fondo. Il primo suggerimento, quindi, è quello di imparare a distinguere la fame emotiva da quella fisiologica, cioè fisica, dovuta ad una reale esigenza nutritiva del nostro organismo.
  • Quando ci coglie una fame improvvisa (una delle caratteristiche principali della fame emotiva è proprio questa!), dobbiamo cominciare a domandarci quale emozione l’ha scatenata. Identificare l’emozione è portare consapevolezza, secondo i principi della Mindfulness. Portare consapevolezza è un grandissimo passo avanti per la soluzione e la gestione della situazione critica.
  • È meglio evitare le restrizioni alimentari troppo forti per periodi troppo lunghi. Perché? Perché la fame emotiva non va soppressa. Va conosciuta, compresa, elaborata. Se la reprimiamo, il rischio è che si ripresenti tutto d’un tratto più forte di prima e ci porti a mangiare disordinatamente, in modo compulsivo, senza freni. A forza di reprimerla, ad un certo punto si può rompere un argine e fare danni imprevisti.

Se restiamo inconsapevoli di cosa sia la fame emotiva, non saremo mai in grado di trovare la strategia giusta per noi per accettarla e saperla moderare. Nell’inconsapevolezza di quali emozioni ci conducano verso il cibo, confondiamo la fame del cuore con la fame fisiologica.

Questa confusione nata dall’inconsapevolezza, a quali conseguenze ci porterà? Prima di tutto a un’alimentazione scorretta dal punto di vista nutritivo; e poi a vivere male con noi stessi, per sensi di colpa, sensi di inadeguatezza e disagio.

Direi che vale la pena imparare a conoscere la fame emotiva. Prova a utilizzare queste feste natalizie come il primo passo verso nuove consapevolezze!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *