uno dei sette pilastri della Mindfulness è lasciar andare

In queste settimane abbiamo parlato di minimalismo. L’articolo di Sara è un ottimo invito ad approfondire tirando in ballo il settimo pilastro della Mindfulness (e quindi anche della sua “sorellina minore”, la Mindful Eating): lasciar andare!

Tutti i sette pilastri sono delle prove cruciali per l’essere umano. Sono grandi sfide alla crescita e all’evoluzione. Proprio per questo dobbiamo essere consapevoli che non sono pilastri facili, da prendere alla leggera. Non bisogna affrontarli come imprese impossibili ma non bisogna nemmeno sottovalutarne l’importanza e la profondità.

Lasciar andare

Lasciar andare è uno dei miei pilastri preferiti. Proprio come il minimalismo, è una richiesta al non attaccamento. Può essere rivolto a tutto! Ad oggetti (come descriveva Sara nel suo articolo), persone, situazioni, atteggiamenti, sentimenti. Non c’è limite per il suo campo di applicazione. Questo perché l’uomo è portato all’attaccamento verso tutto e vorrebbe trattenere qualsiasi cosa, anche ciò che gli fa male o non serve più.

Lasciar andare non significa arrendersi o lasciare che le situazioni procedano senza la nostra partecipazione. Il cuore di questo pilastro è più legato al non opporre resistenza a qualsiasi cosa ci accada. Quindi, lasciar andare è soprattutto l’inclinazione di chi diventa osservatore di se stesso, riuscendo a vedere lo scorrere dei propri pensieri che cambiano ad ogni situazione.

Non è facile! Diventare spettatori della propria vita, che prevede anche disidentificarsi dai propri ruoli, è un’abilità che si apprende con il tempo e l’esercizio.

Anche il minimalismo aiuta

Di sicuro il minimalismo aiuta. Ogni tanto guardarsi attorno, nella propria cucina, nel proprio armadio (e in generale in ogni cosa che accumuliamo in casa) e decidere di lasciar andare l’attaccamento verso degli oggetti è un ottimo esercizio pratico. È il primo scalino del lasciar andare.

Se a questo si abbina l’auto-ascolto prima, durante e dopo l’esercizio di lasciar andare, ancora meglio! Arrivare a dare un nome alle sensazioni fisiche ed interiori che si provano quando lasciamo andare, è un vero e proprio esercizio di Mindfulness.

Potremmo provare dolore, tristezza, nostalgia oppure, al contrario, senso di leggerezza, libertà, energia. Dopo gli oggetti concreti, sarà la prova degli attaccamenti a persone, situazioni ed atteggiamenti interiori.

Una scala continua ma destinata a dare sempre più soddisfazioni. Provate a pensare quanta libertà si avverte quando ci si libera di un mobile inutile ed ingombrante che non serviva più a nessuno… e poi pensate ala leggerezza del vostro spirito quando vi libererete di un atteggiamento che vi condiziona la vita.

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