Ti nutri di amore o di paura?

Chi si interessa di nutrizione e si informa in rete oppure in libreria, avrà certamente avuto occasione di incontrare, prima o poi, qualche tipo di “Guru” o esperto, che promuove qualche tipo di dieta cosiddetta salutista più o meno estremista e che il più delle volte utilizza lo strumento della paura (ossessione) come motivazione per portare avanti il suo concetto di “dieta ideale” o “perfetta”.

Ciò che questi personaggi rischiano spesso di promuovere, tuttavia, è la formazione di un disordine alimentare piuttosto che di una dieta perfetta.

In passato ho fatto molta esperienza del movimento crudista, dove ho incontrato diversi esperti, più che altro esperti nel divulgare il terrore in varie forme: terrore di mangiare cibo cotto perché impoverito, terrore del muco, terrore delle tossine, terrore del cibo elaborato, terrore delle combinazioni alimentari errate, e potrei continuare ancora a lungo.

Quando ci si convince che si deve provare terrore nel mangiare certi cibi ecco che il disturbo alimentare si affaccia.

La mia opinione è che il terrore e la paura non possono essere alla base di nessuno stile di vita sano, qualunque esso sia.

Vi è una enorme differenza nel non voler mangiare un determinato alimento per motivi razionali (che possono essere sia etici che salutistici) e nel rifiuto per ragioni emotive.

Se ci basiamo su emozioni negative nel rifiutare del cibo, ben presto queste emozioni negative diverranno parte di noi, perché la paura sarà seduta a tavola con noi quando mangiamo e sarà il centro della nostra vita.

Una abitudine dannosa quanto tossica, a ben pensarci.

Forse più tossica del cibo che abbiamo il terrore di mangiare.

Decidere cosa mangiare è un atto di libera scelta, basato sulla conoscenza di cosa ci fa male e cosa promuove il nostro benessere, e tale atto deve essere compiuto serenamente senza ansie o paranoie, talvolta prodotte nella nostra mente oppure inculcate da sedicenti guru poco equilibrati.

Chi propaganda una dieta basata solo su determinati cibi (ad esempio SOLO frutta, come anche NIENTE frutta, o solo proteine etc) promuovendo la paura patologica di divenire impuri o imperfetti se si esce dal cammino di perfezione, sta promuovendo solamente un disordine alimentare, una ossessione alimentare, una tossicità pericolosa.

Sono forse credibili “esperti” del genere?

E soprattutto, promuovere il terrore può veramente rendere il mondo un posto migliore?

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